Lettera Aperta
10/06/2008
Con riferimento al comunicato stampa
diramato dal Sig. Sindaco di Spoleto Massimo Brunini,
dall’Assessore Gilberto Stella, anche in qualità di
Vicepresidenti della Fondazione Festival, dopo l’incontro avuto
con i rappresentanti delle categorie economiche della città,
intendo precisare quanto segue.
La famiglia Menotti e l’Associazione Festival dei Due Mondi non
hanno intenzione alcuna di impedire al Comune di Spoleto
l’organizzazione di eventi artistici e culturali. A nessuno
sfugge d’altronde che i Menotti per primi hanno reso la città di
Spoleto la culla di arte e cultura in Umbria e nel mondo.
Tuttavia
ciò a cui i Menotti hanno diritto è impedire un uso non
autorizzato dei marchi Festival dei Due Mondi e Festival di
Spoleto di loro esclusiva proprietà.
D’altronde la cosa era da anni ben
nota alla Fondazione Festival dei Due Mondi. Già nel 2004 il
Tribunale di Spoleto evidenziò a chiare lettere quanto segue:
“(…) Scopo assegnato alla Fondazione era quello di sostenere,
nel tempo, le attività del festival assicurando continuità alla
manifestazione (…). Questi essendo i compiti assegnati alla
fondazione dallo stesso Giancarlo Menotti – in uno agli altri
cofondatori – è evidente che non può definirsi usurpazione del
marchio o atto di concorrenza sleale da parte della fondazione
la realizzazione di manifestazioni, anche artistiche – che siano
semplicemente serventi il Festival, al cui sostegno fu
costituita la fondazione – ma non contraddistinte con
l’espressione in questione – chè in tal caso si avrebbe
usurpazione del marchio al cui uso come tale (marchio) da parte
della Fondazione non vi fu alcun consenso del Maestro Menotti –
nè concorrenziali o confondibili con quelle del Festival, poiché
in tal caso la Fondazione agirebbe fuori e contro gli scopi
assegnati e quindi oltre i limiti entro i quali vi fu consenso
all’uso dell’espressione”.
D’altra parte per rispondere a
numerose altre illazioni simili alla quella odierna, intendo
sottolineare che la famiglia Menotti non ha mai chiesto comodi
vitalizi, ma semplicemente la sottoscrizione di ciò che a tutto
il mondo è nota come licenza di marchio. Con una lunga ed
estenuante trattativa di almeno 12 mesi, si è tentato di
raggiungere un accordo sul futuro del Festival in concordia tra
le parti, che assicurasse una vera ed autentica continuità alla
manifestazione ed un ruolo super partes al Ministero dei Beni ed
Attività Culturali.
Francis Menotti